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Trovare il coraggio di andare dallo psicologo: perché me ne vergogno tanto?  

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Andare dallo psicologo spesso fa paura e provoca vergogna e imbarazzo, eppure può essere un momento di svolta importante nella vita. Ecco come trovare il coraggio di andare dallo psicologo in 5 passi

Come trovare il coraggio di andare dallo psicologo?

“Ho bisogno di aiuto” oppure “Vado in terapia”: sono frasi semplici e allo stesso tempo difficilissime da pronunciare. Perché dietro c’è l’idea, mai dichiarata apertamente ma condivisa e avallata dall’opinione pubblica, che chi va dallo psicologo (altrimenti detto “strizzacervelli”) sia “malato”. Uno instabile, che ha qualche rotella mancante o inceppata. Uno che ha avuto un crollo di nervi, quindi un debole.  

Uno da cui tenersi alla larga, insomma. 

Andare dallo psicologo: perché ci si vergogna?

Le ragioni sono diverse, ma tutte affondano le radici nella nostra cultura del self-made-man, che ci propina uno dietro l’altro esempi di persone forti, realizzate, che si sono fatte da sole e che sembrano apparentemente prive di debolezze.

È un luogo comune, ma che ha una grande valenza nella nostra cultura: avere bisogno di aiuto è sinonimo di debolezza.

Siamo usciti dalle caverne, ma non molto è cambiato: vige ancora la legge del più forte. 

Ecco perché spesso, pur riconoscendo di avere bisogno di un sostegno, si tende a procrastinare all’infinito l’appuntamento con lo psicologo, come se fosse qualcosa da nascondere, un segno di cedimento di cui vergognarsi, una palese dimostrazione del nostro essere “diversi”. 

Come capire se hai bisogno di aiuto psicologico?

Ne abbiamo parlato qui.

Trovare il coraggio di andare dallo psicologo

Dire “vado in terapia” equivale allora, nella mentalità comune, a scoprire il fianco mostrandosi deboli. A dichiarare al mondo: “Ebbene sì, io sono diverso!”.

In realtà avere il coraggio di mostrare le proprie debolezze è sinonimo di forza: essere in contatto con la propria interiorità significa essere in grado di reagire in modo più efficace alle difficoltà della vita, vedere il mondo da una prospettiva più ampia e riconoscere una più vasta gamma di emozioni e sentimenti.

Insomma, siccome anche il dolore e la sofferenza fanno parte della vita, identificarli e non averne paura ci permette non solo di elaborarli e “guarire”, ma anche di vivere una vita più piena. 

In secondo luogo, non c’è niente di “diverso” nella mente di chi sceglie di richiedere un supporto psicologico: questo è un fraintendimento dovuto al fatto che tendiamo ad equiparare la terapia psicologica ad una “cura” medica, quindi a considerare “malato” chi va dallo psicologo. 

Il primo passo per trovare il coraggio di andare dallo psicologo è capire che la salute mentale – così come quella fisica – non è un interruttore che si accende e si spegne, ma piuttosto un continuum all’interno del quale tutti noi oscilliamo nel corso della nostra vita. 

Che significa?

Che tutti siamo più o meno sani, che tutti possiamo attraversare un momento delicato e avere un crollo, in relazione a cambiamenti interni ma anche esterni (si pensi al dolore di chi sta affrontando un lutto). 

La nostra capacità di reagire alle difficoltà della vita e di restare in equilibrio può essere influenzata da tanti fattori, e per chiunque può arrivare il momento di rottura. 

La buona notizia è che quel “crack” non è irreparabile, né significa che siamo malati. 

Anzi: con le giuste attenzioni, quella ferita può trasformarsi, una volta rimarginata, in un’occasione di crescita e spesso di rinascita. 

Entrare maggiormente in contatto con se stessi può aiutarci a vivere in un modo che è più adatto a noi e quello che riteniamo giusto per la nostra vita. 

Come ci si sente dopo una seduta di psicoterapia?

Lo sa bene chi ha vissuto sulla sua pelle i benefici di un percorso di psicoterapia. 

La sensazione di sentirsi al sicuro, di poter esprimere tutto ciò che si ha dentro senza paura di essere giudicati e di trovarsi di fronte a una persona che prova empatia nei nostri confronti: per alcuni, tutto questo è sperimentabile già dopo la prima seduta. Per altri è solo questione di tempo, ma se si trova lo specialista giusto per sé, l’empatia è parte della terapia stessa. 

Ovviamente il percorso psicoterapeutico riserva sia gioie che dolori, e tanto dipende anche dall’approccio che si è scelto di perseguire. 

Come in ogni percorso di crescita bisogna impegnarsi, metterci del proprio, essere disposti a rivedere le proprie convinzioni e a mettersi in gioco. Ci saranno momenti dolorosi, in cui ci chiederemo chi ce l’ha fatto fare, ma anche momenti entusiasmanti ed epifanie. 

Ogni viaggio alla scoperta di sé è soggettivo, ma in definitiva, il benessere psicofisico derivante da un percorso psicoterapeutico è impagabile. 

5 step per iniziare una psicoterapia

Attenzione però!

Prima di darti i nostri consigli pratici per trovare il coraggio di andare dallo psicologo è importante chiarire un aspetto: abbiamo parlato di psicoterapia come percorso di crescita, ma in realtà la terapia è uno strumento che puoi utilizzare quando e come vuoi. 

Molte persone rimandano il primo contatto con lo psicoterapeuta perché pensano che implichi assumersi un impegno a lungo termine. In realtà non è detto che sia così: la terapia può essere anche di breve durata, e portai deciderlo insieme al professionista. 

Quindi, anche se adesso pensi di non essere pronto ad affrontare una psicoterapia lunga, chiedi aiuto se stai attraversando un momento difficile.

Come dicevamo, tutti possiamo aver bisogno di aiuto in determinate fasi della nostra vita, e non perché siamo “malati” o “diversi”, quindi non c’è nulla di cui vergognarsi!

Se sei ancora incerto su come fare per andare dallo psicologo prova a seguire questi 5 passi per sbloccarti e trovare il coraggio di chiedere aiuto:

  1. Documentati online per capire quale approccio psicoterapeutico fa al caso tuo e se ci sono psicologi e psicoterapeuti nella tua zona, ma attenzione a scegliere fonti affidabili!
  2. Parla con una persona fidata, qualcuno che possa capirti, supportarti e aiutarti anche concretamente nella ricerca. 
  3. Stabilisci degli obiettivi per non procrastinare: datti un tempo massimo per trovare un professionista che ti ispira fiducia e definisci una data ideale entro la quale fissare il tuo primo appuntamento. 
  4. Liberati dai pregiudizi e prova a pensare fuori dagli schemi a cui sei abituato. Non avere paura di aprirti con il tuo terapeuta sin dal primo incontro: raccontagli sinceramente perché sei lì, come ti senti e anche quali sono i tuoi dubbi sulla psicoterapia. 
  5. Non arrenderti al primo tentativo. Ricorda che, oltre a seguire approcci differenti, i terapeuti sono esseri umani, ed è possibile che non si crei alchimia tra voi. Se il tuo terapeuta non ti fa sentire a tuo agio diglielo e valutate insieme l’idea di un invio ad un altro professionista. 

Se hai letto questo articolo perché sei alla ricerca di un po’ di “coraggio” per provare un percorso di psicoterapia, sei nel posto giusto. 

Qui puoi trovare alcuni specialisti pronti ad aiutarti. 

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