La programmazione neuro linguistica è un metodo che ti permette di cambiare i tuoi comportamenti in modo da farti raggiungere i tuoi obiettivi
La programmazione neuro-linguistica, conosciuta anche come PNL, è una disciplina che nasce da 2 cofondatori John Grinder e Richard Bandler, rispettivamente un linguista ed un informatico, che pensarono di modellare il comportamento di persone di successo al fine di ottenere risultati.
Si tratta di una disciplina che negli anni è stata molto chiacchierata, per certi versi amata per altri condannata.
Il mio personale pensiero dopo 9 anni che la studio, approfondisco e pratico è che se, studiata è applicata con coscienza e criterio, dà i suoi frutti. Proviamo ad approfondirla.
Programmazione neuro linguistica e senso di realtà
Partiamo da un assunto: il senso di realtà è soggettivo.
Già, proprio così. Quella che definiamo “esperienza” non è per tutti uguale.
L’imput esterno, cioè quello che ci accade, oppure quell’esperienza che decidiamo di vivere volontariamente, passa attraverso i nostri 5 sensi, vista, tatto, udito, olfatto, gusto.
Facciamo un esempio pratico e allo stesso tempo banale: decidiamo di passare una serata con gli amici.
A distanza di pochi giorni se ci dovessimo confrontare con altri presenti alla serata, potremmo scoprire che poi non è stata così interessante come è sembrata a noi.
Come può essere?
La spiegazione è che ciò che accade intorno a noi non resta fuori, ma entra dentro, viene analizzato, collegato ad esperienze simili, si lega alle nostre profonde convinzioni e credenze, anche banali, e influenza la nostra percezione.
Ad esempio posso essere convinto che ogni volta che c’è gente nuova la serata va bene, o male.
Oppure posso partire prevenuta pensando non è il giorno giusto della settimana, che sono predisposta per una serata rilassante, o che non mi divertirò per la stanchezza.
Tutta una serie di meccanismi interni, nostri e solo nostri, fungono da campo fenomenico e influenzano il nostro modo di percepire la realtà. Per questo motivo, quando ci confrontiamo con gli altri, emergono delle divergenze.
Da dove nascono le divergenze nella percezione?
Le divergenze nascono dal fatto che spesso non ci fermiamo ad analizzare bene né noi stessi, il nostro mondo interiore e i nostri pregiudizi, né proviamo a comprendere il mondo interno dell’altro, utilizzando quell’attenzione empatica, quelle domande che possano in qualche modo metterci sulla stessa linea d’onda del nostro o dei nostri interlocutori.
Gli ortodossi della disciplina direbbero che la mappa non è il territorio.
L’esperienza che stai vivendo la stai interpretando, quindi vuol dire che puoi anche cambiare le cose, metterti nella giusta condizione di accogliere l’altro attraverso un ascolto attivo e vivere al meglio ciò che stai facendo anche in prima persona.
Per fare ciò non si estrae nessun coniglio dal cilindro, ci vuole conoscenza di se stessi, metodo e tanta pratica. Inutile dire che il mondo sarà subito un posto migliore, e se non il mondo, le tue serate, la tua famiglia, i tuoi colleghi, i tuoi amici.