Ansia e panico sono manifestazioni ben più diffuse di quanto si creda. Ecco come riconoscere un attacco di panico, quali possono essere le cause e come affrontare il problema
Gli attacchi di panico sono un fenomeno in crescita: secondo una ricerca condotta dall’Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – fonte Ansa) nel 2019 su un campione di oltre 700 persone tra i 19 e i 60 anni, il 79% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto, nel corso del mese precedente, “manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia”, assimiliabili ad un attacco di panico.
Riconoscere un attacco di panico è fondamentale per agire tempestivamente e capire come affrontarne la sintomatologia e lavorare sulle cause.
Attacchi di panico: cosa sono e come si manifestano
Gli attacchi di panico si manifestano come stati di ansia molto forte, che insorgono per lo più inaspettatamente e che provocano intensa paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire. Durante gli attacchi sono presenti numerosi sintomi fisici che allarmano il soggetto, come ad esempio:
- fatica a respirare con senso di oppressione toracica
- dolore al petto, tachicardia e palpitazioni
- vertigini
- appannamento della vista
- tremori, formicolii o sensazione di intorpidimento degli arti
- sudorazione eccessiva
- nausea
Non sempre però durante un attacco tutti questi sintomi sono presenti: spesso la manifestazione di un attacco di panico può differire da soggetto a soggetto.
La gravità del disturbo, in genere, è data dalla frequenza con cui si manifestano i sintomi del panico: è possibile infatti che gli attacchi di panico si manifestino con una frequenza relativamente bassa, ad esempio uno al mese.
In casi più gravi nell’arco della stessa giornata si possono sperimentare diversi attacchi di panico: quando un soggetto è vittima di frequenti attacchi di panico allora si parla di “disturbo di panico”.
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In un disturbo di panico, gli attacchi possono comparire come fulmini a ciel sereno, in alcuni casi quando l’individuo si sta rilassando o addirittura durante il sonno.
Secondo il DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), la diagnosi del disturbo di panico è possibile se sono presenti almeno 4 dei seguenti sintomi:
- palpitazioni o tachicardia
- sudorazione
- tremori
- sensazione di fiato corto o di fatica nel respirare
- sensazione di soffocamento
- dolore retrosternale
- nausea o dolori addominali
- vertigini, sensazione di instabilità, testa leggera o sensazione di svenimento
- brividi o vampate di calore
- parestesie (sensazioni di formicolio o di intorpidimento)
- derealizzazione (sensazioni di irrealtà) o depersonalizzazione (sentirsi separato da se stesso)
- sensazione di perdita del controllo o di “diventare matto”
- paura di morire
Un attacco di panico in genere dura tra i cinque e i venti minuti anche se saltuariamente può durare di più. La durata comunque, in genere, non supera l’ora. Durante questo periodo di tempo i livelli di ansia sono molto forti e il soggetto è convinto che la sua vita sia a serio rischio. L’attacco di panico regredisce naturalmente. I sintomi infatti, dopo una ventina di minuti, spariscono lasciando il soggetto in uno stato di profondo sbigottimento, di allarme e di grande stanchezza.
Inoltre, dopo gli attacchi, per almeno un mese il soggetto presenta una persistente paura e preoccupazione di avere altri attacchi di panico.
Perché vengono gli attacchi di panico? Alcune motivazioni dietro l’ansia
Le cause degli attacchi di panico possono essere molto diverse tra loro. In genere il primo attacco si verifica durante un periodo particolarmente stressante per l’individuo. Lo stress può essere dovuto ad un evento acuto oppure alla presenza di numerosi fattori concomitanti. Le principali cause di un attacco di panico possono essere:
- lutti
- malattie gravi
- cambiamenti importanti nella vita (matrimonio, lavoro, separazioni)
- periodi di lavoro intenso o di scarso riposo
- situazioni relazionali conflittuali
- cambiamenti di ruolo (ad es. il pensionamento)
- traumi
- problematiche finanziarie
In altri casi gli attacchi di panico sono causati da un disturbo più grave. La depressione maggiore, i disturbi alimentari, il disturbo post-traumatico da stress sono alcuni delle patologie che possono presentare in comorbilità un disturbo di panico.
In ogni caso, quando si manifesta un attacco di panico è sempre consigliato non sottovalutare il problema, perché il panico, in quanto sintomo, quasi sempre nasconde un malessere più generale che vale la pena di indagare.