Di cosa è fatta l’ansia? Proviamo a rispondere insieme in questo articolo che spiega come l’ansia sia diversa da persona a persona
Di cosa è fatta l’ansia?
A ciascuno la sua.
E la tua, come si presenta alla porta del giorno o della notte?
Ad alcuni si insinua lentamente, cresce nella gola o accorcia il respiro; altri si trovano a tu per tu con lei in modo inaspettato, inaspettatamente preda di un nodo o di un macigno in pancia, nel petto, nella gola.
Altri un po’ e un po’.
Roberta, ad esempio sente il suo cuore battere, a Marta manca il respiro, Giorgio avverte un senso di vertigine.
Spesso è accompagnata da pensieri che non si vogliono pensare.
I tanti volti dell’ansia
Si parla di ansia generalizzata, attacchi di panico, ansia anticipatoria…tante diagnosi che non riusciranno mai a calzare la ricchezza dell’esperienza personale. E tanto meno la sofferenza.
Il problema principale dell’ansia è che cercando di scappare le si salta in bocca e ne veniamo divorati.
Molte delle strade che portano al suo superamento partono con lo “stare”.
Stare nel respiro o stare nei piedi, stare nello sguardo. Insomma stare con ciò che è più facile da acchiappare: il corpo, le sensazioni che lo attraversano. Per quanto spiacevoli possano essere una volta che vengono accolte nell’attenzione allentano la morsa.
L’accoglienza sensoriale spesso è il primo passo per quella emotiva, le due vanno a braccetto.
Ad ognuno il suo modo di combattere l’ansia
Roberta ha trovato nell’attività fisica e nel rilassamento due potenti alleati per gestire i suoi momenti di angoscia.
Federica ha preferito essere accompagnata a comprendere la paura della paura che la abitava da anni; ha avuto bisogno di tempo per riconoscere le proprie ferite e dare un senso alla sua storia incarnata in sensazioni che la mantenevano in un continuo stato di allarme.
E non si sente più un ostaggio.
Più che un sintomo mi piace pensare all’ansia come ad una voce.
Se viene ascoltata di solito non ha bisogno di urlare.