Che cos’è l’impotenza appresa? Proviamo a spiegarla attraverso una parabola molto significativa, la storia dell’elefante incatenato di Jorge Bucay, che è un po’ la storia di ognuno di noi
Che significa impotenza appresa?
Un bel giorno un bambino si recava al circo accompagnato dal nonno. Durante lo spettacolo, rimase particolarmente colpito da un bellissimo elefante il quale faceva sfoggio di un peso, di una forza e di una eleganza fuori dal comune.
Dopo la sua esibizione e all’uscita del nipote e del nonno dal circo, videro l’elefante incatenato ad un paletto conficcato nel suolo. Eppure, il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. Anche se la catena era grossa era ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente e fuggire.
Che cosa lo teneva davvero bloccato?
Si raccontava che l’elefante fosse addomesticato sin dall’infanzia e che, sin da piccolo, lo avevano tenuto legato ad un palo. L’elefantino indifeso, appena nato, aveva cercato varie volte di liberarsi da quella catena e non essendoci riuscito aveva smesso di provare, rassegnandosi.
L’elefante enorme e possente, dopo esser cresciuto, non scappava più perché credeva di non poterlo fare: sulla sua pelle era impresso il ricordo dell’impotenza sperimentata e non era mai più ritornato a provare… non aveva mai più messo alla prova di nuovo la sua forza… mai più!
Impotenza appresa: la parabola dell’elefante incatenato
La parabola spiega come mai siamo convinti di non farcela quando ci troviamo di fronte a delle sfide o a delle difficoltà. Questo ci porta poi a sentirci impotenti e a farci arrendere.
L’elefante ormai portava con sé il senso dell’impotenza data da quando da piccolo non riusciva a spezzare la catena. Anche noi, come l’elefante, ci forgiamo positivamente o negativamente tramite l’esperienza, la stessa che spesso ci porta a dire “non ce la faccio” e “non potrò mai”. L’unico modo per scoprire se oggi riusciremo a farcela sarà quello di mettere in campo il coraggio e provare.
Impotenza appresa: da che dipende e come si determina?
Secondo l’APA, l’impotenza appresa deriva dall’esposizione ripetuta a fattori stressanti. Fattori che non sono controllabili e che portano l’individuo a non usare le proprie strategie e dominare gli eventi.
Ci si convince, in questo modo, di non avere il controllo su quello che accade, ovvero sui processi ambientali. A medio termine questo apprendimento distrugge la motivazione al cambiamento.
In altre parole, si tratta di una condizione che ci rende incapaci di reagire alle situazioni dolorose. Ciò si verifica come conseguenza di una o più azioni fallite di fronte a eventi spiacevoli nel passato. Si impara, quindi, a sopportare la sofferenza e a credere che non si possa fare nulla per evitarlo.
Le esperienze traumatiche vissute nell’infanzia possono causare impotenza appresa in età adulta.
Tutte le cause dell’impotenza appresa sono collegate a un pregiudizio, quello di non avere alcun controllo sugli eventi. Ciò contribuisce a una scarsa analisi delle conseguenze che possono derivare da determinate situazioni.
La convinzione è che esista un destino e che non si possa fare niente per modificarlo.