Disagio e Malessere

Mente e corpo sono collegati: ecco come si influenzano l’uno con l’altro 

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Mente e corpo sono collegati, due facce della stessa medaglia, oppure sono due entità separate? E come “dialogano” tra loro, influenzandosi a vicenda? Esploriamo il legame mente e corpo 

Mente e corpo sono collegati? Fin dall’antichità l’uomo si è interrogato su quale fosse la relazione tra la mente e il corpo e su come queste due entità potessero entrare in relazione tra loro e soprattutto permettere all’essere umano di accedere ad una forma di conoscenza o consapevolezza superiore. 

Mente e corpo sono collegati? La risposta delle dottrine antiche

Se da un lato le filosofie occidentali hanno sempre ritenuto che corpo e mente fossero due cose separate e che in particolare il corpo rappresentasse un ostacolo al raggiungimento di una conoscenza superiore, a cui si poteva aspirare solo attraverso la mente e il pensiero, le dottrine orientali sono state sempre di diverso avviso. 

I grandi filosofi occidentali del passato ritenevano che “l’uomo ha certezza di se stesso come soggetto pensante”: “cogito ergo sum”, diceva Cartesio. Lo stesso Socrate affermava “conosci te stesso” riferendosi ad un’attività frutto del pensiero.

A differenza della filosofia occidentale, tutta incentrata sul pensiero, la filosofia orientale ha invece sempre affermato che, solo quando il ragionamento scompare completamente, è possibile “conoscere se stessi”. 

Secondo le dottrine orientali è il pensiero, non il corpo, che rappresenta il vero ostacolo alla conoscenza di sé. La mente è uno splendido strumento, ma va usata solo quando è necessario perché non porta alla vera conoscenza di sé, che deriva invece solo da un contatto intimo e profondo con se stessi e quindi con il proprio corpo.

Per arrivare ad una reale consapevolezza bisogna mettersi in ascolto, mettendo da parte i pensieri e facendo tacere la mente. 

Il legame mente e corpo nella psicologia moderna 

Nella psicologia moderna, il primo che teorizzò il corpo come sede dei conflitti inconsci fu S.Freud.

Attratto dalle somatizzazioni, sintomi che colpivano il corpo senza che ci fosse alcuna causa riconducibile ad una malattia fisica, Freud giunse alla conclusione che le somatizzazioni erano frutto di conflitti inconsci, legati a vissuti emotivi troppo dolorosi o ad esperienze traumatiche impossibili da elaborare a livello conscio. 

Il conflitto psichico trovava quindi nel corpo una via di fuga per esprimersi, suggerendo l’esistenza di uno stretto legame tra mente e corpo. 

Anche sulla base delle ricerche freudiane sappiamo oggi che mente e corpo sono tutt’altro che entità distinte e separate, ma anzi sono profondamente legate tra loro.  

Il legame mente corpo nella ricerca medica moderna

Oggi la moderna medicina e le ricerche effettuate in vari ambiti mettono in evidenza che non è possibile scindere la mente dal corpo perché si influenzano vicendevolmente. L’idea che solo la mente condizioni il corpo cede il posto a quella, più olistica, di una reciproca influenza tra questi due “sistemi”, come dimostra la recente scoperta di un asse cervello-intestino e intestino-cervello.

Che il cervello è in grado di influenza  l’intestino si sapeva già da anni. Più recente invece è la scoperta che anche l’intestino può influenzare i processi cerebrali.

Come?

Grazie al microbiota

Nel nostro intestino vivono infatti miliardi di microorganismi che insieme costituiscono il cosiddetto microbiota, una specie di codice genetico, unico per ogni essere umano, che  svolge importantissime funzioni legate al benessere sia fisico che psicologico degli individui.

I batteri intestinali che lo compongono infatti inviano segnali chimici che riescono a modificare la memoria, le emozioni e il comportamento, agendo direttamente sul cervello.

Non è quindi solo il cervello che può modificare il microbiota e avere degli effetti sulla salute intestinale attraverso le emozioni e l’esperienza, ma avviene anche il contrario. 

Mente e corpo sono collegati? Conclusioni

Ecco perché è fondamentale imparare a capire quando il nostro corpo ci parla. 

Forse a riguardo le filosofie orientali non hanno torto: per comprendere il linguaggio del corpo dobbiamo smettiamo di dare importanza esclusivamente al pensiero e alle parole, e imparare invece a dare spazio alle nostre sensazioni e alle emozioni

Se il nostro corpo è stanco ci dice che dobbiamo riposare allora perché non farlo?

Se il nostro ritmo di vita è troppo frenetico perché non ci fermiamo e ci concediamo un po’ di tregua? 

Quando non ascoltiamo i messaggi di disagio che il nostro corpo ci invia non riusciamo più a gestire le nostre sensazioni e ci allontaniamo da noi stessi, sviluppando sintomi sia fisici, come infiammazioni, tensione muscolare, dolore ecc., sia psichici, come disagio e malessere. 

Anche un percorso psicologico può aiutarci a ripristinare il contatto con noi stessi insegnandoci ad ascoltarci, a comprenderci e di conseguenza a gestire lo stress e   controllare meglio le nostre emozioni, passando sempre per l’accettazione di sé e delle proprie imperfezioni. 

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