Orientamenti teorici, percorsi psicoterapeutici e ruolo dello psicoterapeuta: la psicoterapia come cura dell’anima e occasione di crescita
Il termine psicoterapia deriva da psiche [dal gr. ψυχή] ossia “fiato, alito, respiro”, ma anche “vita” e quindi soffio vitale, Anima e terapìa [dal gr. ϑεραπεία] cioè Cura. Letteralmente il termine significa quindi “cura dell’anima”.
Attualmente, con la nascita della psicologia moderna, il termine psiche ha abbandonato il concetto di anima, poiché strettamente legato ad implicazioni metafisiche e con il termine psiche si intende il complesso delle funzioni e dei processi che danno all’individuo esperienza di sé e del mondo e ne informano il comportamento.
La psicoterapia è quindi un processo di cura del disagio psichico del singolo, della coppia e della famiglia, che può manifestarsi sotto diverse forme. Essa è un processo di cura attraverso la parola.
Il colloquio, il dialogo, la narrazione, il racconto e l’osservazione sono gli strumenti principali attraverso cui prende forma il processo terapeutico. A questi si possono aggiungere tecniche corporee, esercizi di respirazione, tecniche immaginative, ipnosi e molti altri strumenti.
I diversi orientamenti teorici dei percorsi psicoterapeutici
Ogni forma di intervento psicoterapeutico ha alle spalle un orientamento teorico e una disciplina filosofica diversa su cui si basano l’idea dell’uomo e le diverse forme di cura.
Il campo della psicoterapia e dei suoi orientamenti teorici è molto vasto: qui ne faremo solo una breve distinzione.
Le diverse forme d’intervento terapeutico con le persone che manifestano disturbi mentali, emotivi e comportamentali, sono quindi condotti con tecniche psicologiche ispirate a principî e metodi diversi.
Si parla di terapie fondate sul rapporto paziente-terapeuta in cui rientrano le psicoterapie ad orientamento psicoanalitico ed in generale i diversi orientamenti della psicologia del profondo, dalla psicologia umanistico esistenziale al modello sistemico-relazionale; in linea di massima questi orientamenti si propongono di offrire all’individuo strumenti diversi e più funzionali per affrontare la propria vita.
Poi troviamo gli indirizzi terapeutici fondati su procedure tecnico-sperimentali in cui rientrano tutte le terapie cognitivo-comportamentali che si propongono una modificazione del sintomo causato da un apprendimento inadeguato. La psicoterapia è qui intesa come una forma di ri-apprendimento adeguato da parte del soggetto, con l’aiuto delle tecniche del terapeuta (fonte: dizionario di psicologia di Galimberti).
Come si svolge una psicoterapia
Generalmente, in prima seduta, il terapeuta fa l’anamnesi, cioè raccoglie le informazioni di base necessarie ad una prima conoscenza della persona (età, studi, lavoro, famiglia…), sonda la motivazione del paziente ad intraprendere una terapia e cerca di inquadrare il problema. Questa prima fase solitamente dura da 1 a 3 sedute, alla fine delle quali si fa una sorta di “contratto terapeutico”, dove si forniscono al paziente i punti essenziali su cui si intende lavorare, le regole fondamentali della terapia e, a volte, una sorta di previsione sul numero indicativo di sedute da effettuare.
Al di là del sintomo: la psicoterapia come occasione di crescita
La psicoterapia però non è solo cura del sintomo e del disagio, ma è anche una grande opportunità di crescita, è un incontro con se stessi ed una possibilità di comprensione di sé e di come si dà significato alla realtà che ci circonda.
Essa è quindi un “viaggio” volto alla scoperta di noi stessi e delle parti nascoste, del nostro passato, ma anche del nostro presente e di tutto ciò che non vogliamo, non riusciamo o non siamo pronti a vedere.
Il fine ultimo del percorso quindi non è soltanto il trattamento di un sintomo o la guarigione da una malattia, ma anche un viaggio di esplorazione e scoperta di sé, in cui il paziente è il protagonista principale ed il terapeuta funziona da guida ed accompagnatore ed occasionalmente da’ un’indicazione in questo tragitto.
Il ruolo del terapeuta nella psicoterapia
Il terapeuta potrebbe essere immaginato come un traghettatore che ha le competenze necessarie per prendere per mano l’individuo e accompagnarlo nel suo percorso personale.
La qualità essenziale del terapeuta non è quindi soltanto la conoscenza di tecniche specifiche, anche se queste sono necessarie, ma anche il suo grado di consapevolezza e la sua capacità di partecipare senza paura e pregiudizi ad esperienze intense e singolari, insieme alla capacità di saper affrontare situazioni nuove.
Per citare Rollo May: “Compito dello psicoterapeuta è quello di assistere la persona nella ricerca del suo vero sé e poi di aiutarla a trovare il coraggio di essere quel sé.”