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Come gestire la relazione con i figli adolescenti

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Gestire la relazione con i figli adolescenti può non essere facile. Ecco alcuni consigli utili per i genitori 

Come gestire la relazione con i figli adolescenti? 

L’adolescenza è un periodo complesso della vita, in cui i ragazzi sono chiamati a fare fronte ad una serie di importanti cambiamenti fisici, psicologici e socio-culturali. Spesso accade che gli stravolgimenti adolescenziali abbiano delle ripercussioni anche a livello relazionale: cambia il rapporto innanzitutto con se stessi, ma anche con i propri pari e, soprattutto, con le figure di riferimento, ovvero i genitori

Per questi motivi, i genitori fanno quasi sempre difficoltà a gestire la relazione con i figli adolescenti: vediamo insieme alcuni consigli per affrontare al meglio questo periodo della vita e permettere al rapporto genitori-figli di evolversi in un modo proficuo e privo di scosse significative. 

Cosa succede durante l’adolescenza?

La parola “adolescenza” viene dal latino “adolescere”, che significa “crescere, svilupparsi”.
L’adolescenza è il periodo di transizione che si colloca tra l’infanzia e l’età adulta, durante il quale si verificano importanti cambiamenti a livello: 

  • fisico, con l’inizio della pubertà, le conseguenti modifiche ormonali e corporee e la scoperta della sessualità 
  • psicologico, con importanti modifiche delle aree cerebrali che determinano una maggiore impulsività e pongono l’adolescente dinanzi alla sfida della ricerca della propria identità
  • socio-culturale, che si traduce nell’acquisizione di nuovi ruoli e responsabilità all’interno del contesto sociale e culturale di riferimento, con ripercussioni sulle relazioni significative

Per convenzione il periodo adolescenziale si considera compreso tra i 10-11 anni, età in cui inizia la fase puberale, fino ai 18-20 anni, ma può protrarsi anche oltre, arrivando fino ai 25-26 anni, età in cui a livello fisico e biologico si diventa completamente adulti. 

Come cambia il rapporto tra figli adolescenti e genitori?

In virtù di questi cambiamenti, è naturale che l’adolescenza sia un periodo delicato a livello relazionale. La sfida identitaria della propria individuazione come persona impone all’adolescente un necessario distacco dai modelli familiari di riferimento. 

Per trovare il proprio modo di essere al mondo, l’adolescente è chiamato ad affrontare l’arduo compito di mettere in discussione i valori genitoriali, scegliendo in autonomia quali interiorizzare e fare propri e quali invece rifiutare, per trovare dei riferimenti più congeniali al suo sentire e più adattivi rispetto al contesto sociale in cui si trova a vivere. 

Il gruppo dei pari acquisisce maggiore importanza, perché aiuta l’adolescente a compiere il necessario processo di distacco dalla famiglia d’origine. Uno dei principali compiti evolutivi per la famiglia riguarda la negoziazione di nuove regole e confini, per fare posto all’identità emergente dell’adolescente nel sistema familiare e anche nel contesto sociale allargato. 

Per queste ragioni spesso l’adolescenza è un periodo di grande conflittualità tra genitori e figli: i ragazzi diventano non di rado oppositivi, proprio nel tentativo di affermare la propria identità come separata da quella familiare, e le conseguenze di un cattivo rapporto con la madre e il padre possono avere ripercussioni che vanno anche oltre il periodo adolescenziale.

Come comportarsi dunque?

Come gestire la relazione con i figli adolescenti: consigli utili per i genitori

Un aspetto importante da tenere in considerazione per i genitori è che l’adolescenza, in quanto fase di passaggio, rappresenta un periodo in cui il ragazzo o la ragazza non è più un bambino ma non è ancora un adulto: se da un lato quindi la spinta all’emancipazione si presenta con forza, a volte quasi con prepotenza, dall’altra c’è ancora il bisogno di percepire il supporto della famiglia, che rappresenta un luogo sicuro in cui continuare a rifugiarsi per ritrovare sicurezza

Al genitore spetta quindi il difficile compito di rispondere efficacemente a questa duplice esigenza, bilanciando i suoi comportamenti per fornire all’adolescente un modello equilibrato: da una parte, la spinta all’autonomia non va scoraggiata, dall’altra non bisogna negari ai figli la possibilità di “regredire” temporaneamente, tornando a farsi accudire dai genitori e a cercare in loro un sostegno.

Ascolto.

Mettersi in ascolto è forse l’azione più difficile per un genitore, gestire toni irriverenti o di sfida, può essere spesso complesso. Eppure, risulta necessario lavorare sull’ascolto del “non detto”: tutto ciò che i nostri figli non dicono per paura del nostro giudizio o delle nostre opinioni, ma che sentono dentro e difficilmente riescono ad esternare. 

Il primo consiglio dunque è quello di allenare la propria capacità di ascolto, provando ad instaurare un dialogo costruttivo con i figli, facendo domande e creando uno spazio psicologico sicuro in cui si sentano liberi di esprimersi e di manifestare la proprià emotività senza giudizi. 

Negoziazione.

Altro aspetto importante riguarda la negoziazione: come abbiamo detto, l’adolescenza è un periodo in cui limiti e confini devono essere rivisti per permettere al ragazzo o alla ragazza di diventare adulto. Le richieste degli adolescenti possono talvolta sembrare eccessive o completamente fuori luogo ai genitori: anche in questo caso è importante sospendere il giudizio e soprattutto evitare atteggiamenti estremi, di totale condiscendenza o totale rifiuto, abituandosi invece a negoziare ogni nuova concessione e conquista, per offrire all’adolescente un modello di comportamento adulto sicuro, equilibrato ed efficace. 

Condivisione.

Anche se i genitori hanno a loro volta vissuto il periodo adolescenziale, il ricordo può risultare affievolito: ritrovare la connessione con il proprio Io adolescenziale e condividere le proprie esperienze con i figli attraverso il racconto può aiutare ad avvicinarsi e a confrontarsi su un territorio comune, contribuendo a costruire un rapporto fondato su nuove basi, ma sempre e comunque su uno scambio sincero e schietto

Aiuto.

Se il rapporto conflittuale madre figlio/a o padre figlio/a dovesse rivelarsi più difficile del previsto da gestire, i genitori possono cercare aiuto: contattare un professionista che sia in grado di prendere in carico l’intera famiglia, oltre che l’adolescente, occupandosi degli aspetti relazionali e aiutando genitori e figli a migliorare la loro interazione e comunicazione, è sempre una buona idea per affrontare indenni questo periodo complesso per tutti. 

 

Quali sono le difficoltà che hai incontrato o stai incontrando nel rapporto con i tuoi figli adolescenti? Quali soluzioni hai adottato e hai trovato efficaci?

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