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Molestia, violenza, abuso: come distinguerli e capirne di più

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Molestie, violenze e abusi rappresentano episodi traumatici nella vita di chi li subisce: ecco come distinguerli e come superare questi eventi terribili

Molestie, violenze e abusi sono situazioni assolutamente spiacevoli che possono lasciare tracce profonde nella psiche della vittima: vediamo qual è la differenza tra molestia, violenza e abuso sessuale, anche da un punto di vista legale, quali sono le reazioni più comuni nelle persone che hanno subito questo tipo di situazione e come andare avanti dopo aver subito una molestia o un abuso.

Cos’è una molestia (sessuale)?

È bene chiarire che nel codice penale non esiste una definizione di molestia sessuale, bensì si parla genericamente di molestia.

Le molestie sono comportamenti volti ad arrecare disturbo all’altro. Devono essere manifestati in luogo pubblico (o aperto al pubblico) o per mezzo del telefono.

La molestia sessuale fa riferimento ad ogni comportamento indesiderato con connotazioni sessuali, in presenza di parole e invettive volgari a sfondo sessuale, oppure di atti di corteggiamento invasivo ed insistito, inclusi atteggiamenti di tipo fisico, verbale o non verbale.

La molestia quindi va distinta dall’abuso, che si connota per azioni e comportamenti diversi.

Quando invece si parla di abuso?

L’abuso sessuale è, per sua definizione, perpetrato ai danni di un minore e viene definito come lo sfruttamento sessuale da parte di un individuo verso un bambino che, a causa della sua età, non è in grado di comprendere la natura del contatto e quindi di opporvi adeguata resistenza.

Può assumere diversi aspetti:

  • evocazione sessuale (telefonate, esibizionismo, immagini pornografiche ecc…)
  • stimolazione sessuale (contatto erotico o pornografico, masturbazione, contatti genitali incompleti…)
  • atto sessuale (tentativo di violenza o violenza con penetrazione)

L’aggressore è molto spesso un membro della famiglia o un vicino.

Quando la molestia diventa violenza sessuale? 

La molestia diventa violenza sessuale quando si passa, in qualche modo, dalle parole ai fatti. Viene definita violenza sessuale qualsiasi attività sessuale con una persona che non voglia o sia impossibilitata ad acconsentire all’atto sessuale a causa di alcool, droga o altre situazioni.

Include diversi comportamenti come:

  • lo stupro, anche se l’autore è il partner o il marito;
  • qualsiasi contatto sessuale indesiderato;
  • l’esposizione non gradita di un corpo nudo, l’esibizionismo e il voyeurismo;
  • l’abuso sessuale di un minore;
  • l’incesto;
  • la molestia sessuale;
  • atti sessuali su clienti o dipendenti perpetrati da terapeuti, medici, dentisti, capi, colleghi o altre figure professionali.

È un atto di potere e non sempre vengono utilizzate la forza fisica o le minacce contro la vittima, perché la violenza può essere molto sottile (come nel caso in cui l’autore dell’atto utilizzi la propria età, fisicità o status sociale per spaventare o manipolare la vittima).

Accade in tutto il mondo ed è presente in tutti i gruppi sociali, economici, etnici, razziali, religiosi e di età. Inoltre, gli uomini quanto le donne possono essere vittime di violenza sessuale.

La differenza fondamentale tra molestie e violenze sessuali è quindi che nel primo caso, solitamente, la vittima si trova a dover sopportare comportamenti fastidiosi ed indesiderati da parte di qualcuno (telefonate, apprezzamenti), mentre nell’altro si trova a subire veri e propri atti sessuali contro la sua volontà.

Come sopravvivere a molestie abusi e violenze sessuali 

La prima reazione che provano le vittime di molestie o violenze sessuali è quasi sempre la rabbia, ma si possono manifestare anche altri comportamenti, alcuni sintomatici. 

La rabbia fa parte delle emozioni fondamentali nell’essere umano,  ha una base innata e una funzione che permette all’individuo di adattarsi e sopravvivere all’ambiente.

Sebbene molto spesso essa venga utilizzata come sinonimo di aggressività e violenza, assumendo così una connotazione negativa, la rabbia assolve un ruolo molto importante nella vita del singolo individuo poiché è un campanello d’allarme che avvisa chi lo sperimenta, che qualcosa o qualcuno potrebbe arrecargli danno.

La rabbia assolve anche la funzione di preparare all’azione, attivando modificazioni fisiologiche che dispongono l’individuo ad organizzare una serie di comportamenti mirati alla rimozione del danno.

La violenza produce un trauma profondo che colpisce tutti gli aspetti della vita, della persona e delle relazioni, per cui la rabbia che ne consegue può manifestarsi in modo molto violento ed essere difficile da controllare. Oltre alla rabbia, si possono manifestare anche:

  • Apatia
  • Difficoltà di attenzione e di concentrazione
  • Instabilità emotiva
  • Ansia
  • Abuso di alcool, droghe, psicofarmaci
  • Paura e sfiducia verso gli altri
  • Difficoltà in relazione alla sessualità

Disturbi più evidenti e definiti, quali:

  • Attacchi di panico
  • Fobie
  • Disturbi alimentari
  • Disturbi del sonno (incubi, sogni ricorrenti)
  • Disturbi psicosomatici
  • Dipendenza da sostanze (alcool, droghe, psicofarmaci)

Queste reazioni possono manifestarsi anche a distanza di tempo e diventare invalidanti per la vittima, soprattutto se la molestia o la violenza sessuale non viene condivisa e raccontata, ma custodita come un segreto di cui vergognarsi.

Non è infrequente infatti che, accanto alla rabbia, le vittime provino anche un senso di colpa che finisce per inibirle dal parlare con qualcuno dell’esperienza che hanno vissuto.

Al contrario, rivolgersi ad uno psicoterapeuta o a un gruppo di auto e mutuo aiuto è fondamentale perché permette alla persona di raccontare ciò che le è accaduto, dare voce alle sue paure e ai suoi pensieri più profondi al riguardo e, grazie alla narrazione, elaborare quanto le è successo. 

Chiedere aiuto è indispensabile per superare un evento terribile e traumatico come una molestia, una violenza o un abuso sessuale. 

 

Riferimenti:

  • Smith, S.G., Chen, J., Basile, K.C., Gilbert, L.K., Merrick, M.T., Patel, N., Walling, M., & Jain, A. (2017). The National Intimate Partner and Sexual Violence Survey (NISVS): 2010-2012 State Report. Atlanta, GA: National Center for Injury Prevention and Control, Centers for Disease Control and Prevention.
  • Marcelli, D. (2000). Psicopatologia del bambino.
  • Vecchi, I. Ricaduta delle molestie sul piano psicologico, ATS Regione Lombardia.
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