Genitori e figli, Relazioni

Rapporto conflittuale tra genitori e figli adulti 

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Rapporto conflittuale tra genitori e figli adulti: cause, conseguenze e come risolvere i conflitti attraverso il confronto e con il giusto supporto terapeutico

 

Il rapporto conflittuale tra genitori e figli adulti è un fenomeno molto più comune di quanto si possa pensare. Normalmente, i conflitti si presentano durante la fase adolescenziale dei figli, quando hanno anche, se ben gestiti, un ruolo fisiologico che permette ai figli di emanciparsi rispetto alla famiglia e si configurano come conflitti intergenerazionali. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Quando però la gestione del conflitto non è ottimale, può capitare che il rapporto conflittuale tra genitori e figli perduri e si estenda oltre l’adolescenza, anche durante la vita adulta dei figli. 

Le condizioni di vita attuali costringono sempre più spesso i giovani, anche se autonomi, a restare in casa con i genitori, per ragioni di comodo o di necessità: in questo caso i conflitti familiari possono acuirsi e cronicizzarsi. Risolverli è possibile, ma spesso è necessario un supporto psicologico che aiuti la famiglia ad uscire da dinamiche relazionali disfunzionali che mantengono il conflitto attivo impedendo di giungere ad una risoluzione proficua per entrambe le parti. 

Vediamo insieme in cosa consiste un conflitto familiare, da quali aspetti è caratterizzato e come fare per risolverlo in maniera efficace, riportando la serenità in famiglia. 

Conflitti familiari: cosa sono e perché si verificano

Il conflitto è un elemento costitutivo di ogni relazione, in particolare dei rapporti familiari: pensare di essere sempre in armonia con le persone care è poco realistico. I conflitti possono anche avere un ruolo costruttivo all’interno di una relazione, perché se risolti efficacemente permettono di migliorare i rapporti ed accedere a nuovi livelli di intimità e consapevolezza tra le parti in gioco. 

Bisogna quindi distinguere tra:

  • conflitti funzionali, che si verificano normalmente durante la vita relazionale di ciascun individuo, che possono essere innescati da diversi episodi e/o cambiamenti, ma anche portare ad una evoluzione della relazione;
  • conflitti disfunzionali, che si protraggono oltre una durata ragionevole perché le parti non riescono a trovare un modo per uscirne, risolvendoli.

La differenza tra una relazione sana e una relazione disfunzionale tra genitori e figli non è quindi nell’assenza o presenza di conflitti, ma nella capacità del gruppo famiglia e dei suoi singoli membri di giungere insieme ad una mediazione e ad una risoluzione efficace del conflitto. 

Le cause che più frequentemente possono innescare conflitti tra genitori e figli adulti sono diverse da quelle che tipicamente creano conflittualità durante l’adolescenza, e riguardano solitamente differenze nelle scelte di vita o una difficoltà nel portare a termine il naturale processo di distacco dalla famiglia di origine, per svariate ragioni: 

  • mancata indipendenza economica o emotiva dei figli dai genitori
  • senso di colpa nell’abbandonare i genitori uscendo di casa o andando a vivere all’estero
  • scelte di vita dei figli non condivise dai genitori (e viceversa)
  • problemi pratici legati a questioni economiche e/o ereditarie che possono innescare reazioni emotive soverchianti 
  • e tante altre di natura più emotiva ed emozionale. 

 

Un conflitto è disfunzionale quando innesca delle reazioni emotive negative e difficili da affrontare nei membri che lo vivono, come: 

  • ansia
  • insoddisfazione 
  • paura del futuro 
  • senso di colpa 
  • recriminazioni 
  • tristezza
  • comunicazione violenta 
  • etc. 

Queste emozioni, se non gestite, provocano disagio nella relazione e la modificano, rendendola disfunzionale e impedendo a genitori e figli di trovare una soluzione per tornare ad avere una relazione appagante, in cui l’affetto prevalga sugli altri sentimenti, nel rispetto delle reciproche scelte e confini individuali. 

Rapporto conflittuale tra genitori e figli adulti: conseguenze

Le conseguenze di un rapporto familiare conflittuale possono ripercuotersi sulla vita di tutti, sia dei figli, anche se ormai adulti, sia dei genitori: i figli possono infatti essere portati a replicare alcune dinamiche relazionali conflittuali anche all’esterno, con persone della propria sfera relazionale, come partner e amici, creando anche qui i presupposti di una relazione disfunzionale. Ne abbiamo parlato qui

Sia genitori che figli possono andare incontro a problemi di autostima, dovuti al fatto di mettere in discussione il proprio ruolo genitoriale e filiale e la propria capacità di soddisfare le aspettative dell’altro (“non sono un buon genitore” oppure “non sono un bravo figlio”). 

Conflitto genitori e figli: come uscirne? 

La relazione con i propri genitori, così come quella con i figli, è una delle più significative della vita e riuscire a trovare un modo di viverla serenamente è importante per l’equilibrio psicologico della persona. 

L’ascolto dell’altro, il dialogo, la capacità di sospendere il giudizio sono gli ingredienti alla base di una sana risoluzione di ogni conflitto. Ma quando i conflitti familiari diventano ingestibili, anche tra genitori e figli adulti, l’ideale è cercare un supporto psicologico che permetta a uno o a tutti i membri coinvolti nello scontro di trovare una mediazione, incontrandosi “a metà strada”. 

Una psicoterapia potrebbe essere la scelta più indicata in casi di questo genere, perché lavora sulla base dell’empatia, ovvero sulla capacità di mettersi nei panni dell’altro e di comprendere quindi le sue ragioni, oltre che le proprie.

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