È iniziato tutto il 16 febbraio 2015.
Era un lunedì pomeriggio ed ero appena uscita da lavoro. Da qualche giorno non mi sentivo molto bene: tosse forte e un prurito che mi stava facendo impazzire.
Tra me e me pensavo che fosse colpa del motorino anche in pieno inverno e qualche crema per il corpo sbagliata. Non avrei mai immaginato di dover affrontare e vivere quello che da lì a poco stavo per scoprire.
Inizio tutta la prassi per accedere al pronto soccorso: prima un incontro con un medico, poi una radiografia e poi… l’attesa.
In quell’ospedale di Milano non volevano lasciarmi andare via: “Bisogna approfondire” dicevano.
Continuavo a pensare che dopo tutte quelle ore di attesa in cui mi saliva l’ansia avrei posato per un po’ il mio motorino e cominciato a prendere la metropolitana. Mi dicevo: “Eh vabbè, da domani mi tocca svegliarmi un po’ prima ma vi prego, lasciatemi andare, ho imparato la lezione!”
Dopo gli esami diagnostici, quel via vai di medici che parlavano sottovoce mi cominciava a far spaventare, sentivo il cuore in gola e avevo una terribile paura.
Diagnosi: potrebbe essere un tumore, dobbiamo continuare gli accertamenti.
In quel momento mi è caduto il mondo addosso e la mia preoccupazione non era solo quella di dover affrontare questo problema ma anche quella di spiegare a mamma perché dovevo tornare a Napoli di corsa.
Perché di sicuro gli accertamenti non avevo il coraggio di farli da sola, lontana dalla mia famiglia e dalla mia casa. Quella notte non riuscii a chiudere occhio, soprattutto perché cominciai a cercare tutte le informazioni possibili su internet, convinta di poterci capire qualcosa, ma questo non fece altro che alimentare la mia paura, la mia terribile paura.
Corro a Napoli, senza nemmeno pensarci un momento e comincio il mio viaggio.
Fu così che appena 25enne, mi hanno diagnosticato un linfoma di Hodgkin al mediastino di 12 cm.
Da lì, la mia vita è cambiata, inevitabilmente.
Ho sofferto, pianto e lottato riscoprendo una forza interiore che non immaginavo avere.
Ho ritrovato delle amiche, perse altre. Ho esultato per dei traguardi, riso su dei “problemi” che mi creavo prima di quel 16 febbraio.
Ormai, sono passati 6 anni e sono in remissione completa dalla malattia.
Posso dire di aver imparato tanto da questa forte esperienza vissuta.
Ho compreso l’estrema importanza e fortuna di avere accanto una mamma e una sorella incredibilmente forti; la ricchezza di avere amiche e amici sempre presenti e pronti a supportarti ed esserti vicino.
Per nostra sfortuna e/o fortuna la vita ti butta in delle tempeste senza un motivo logico.
La forza sta nel rimboccarsi le maniche e combattere con tutte le tue forze per ritornare, cambiati, ad una normalità.
Oggi posso finalmente dire di aver VINTO contro la malattia, ma soprattutto nella VITA perché ho imparato a dare il giusto peso alle cose e ad apprezzare maggiormente ogni momento felice che la vita mi offre!
La famiglia in questi momenti, per chi ce l’ha, è importantissima. Ma anche la famiglia “che ti scegli” può fare la differenza, perchè scegliere gli amici giusti, gli “ascoltatori” giusti, spesso può cambiarti la vita. Parlare con chi è in grado di vivere con te quello che stai vivendo sulla tua pelle, può essere una medicina senza fine. Arrivi a non sentirti più un peso e ad avere la loro forza nelle tue stesse vene.
Poter parlare con le persone giuste per me, è stata la mia soluzione per avere la forza di non mollare.
F. Donna – 31 anni.
2 Commenti. Nuovo commento
Cara F.,
la tua storia è una dimostrazione della forza interiore che possiamo sprigionare, nel momento in cui meno ce l’aspettiamo.
Affrontare la malattia e mettere insieme le forze non è cosa semplice, ma tu hai dimostrato che non è impossibile. Hai fatto affidamento sui tuoi legami più sinceri e hai trovato il tuo modo di reagire, tramite quella che possiamo definire resilienza. Ogni volta che un evento semplicemente accade nelle nostre vite e di improvviso è in grado di modificare tutto ciò che per noi è conosciuto, quotidiano e certo, la nostra mente reagisce in modi inaspettati e sicuramente ci dà modo di conoscerci più in profondità, con il tempo, con più o meno dolore.
Grazie della tua carica!
Ciao F.,
la tua storia ci racconta il coraggio e la forza che hai avuto nell’affrontare un momento doloroso.
E’ normale e lecito, aver provato emozioni come tristezza e paura. Hai avuto modo di capire quanta forza possedevi dentro di te e imparato ad avere una prospettiva diversa, come quando guardiamo una stanza da un‘angolazione nuova. I problemi che prima ti sembravano insormontabili, ora li affronti con maggiore sicurezza e leggerezza, non perché debbano essere sminuiti, ma perché hai deciso di affrontare la vita con uno stato d’animo differente. Aver condiviso le tue emozioni e i tuoi pensieri con altre persone, ti ha aiutato e coccolato nelle giornate cupe, ridando colore e alleggerendo questa esperienza di vita.
E’ molto interessante l’importanza che dai alla possibilità di parlare con le persone “ giuste”, a volte siamo giudici molto severi con noi stessi, oppure non riusciamo ad essere oggettivi con il nostro mondo interiore. Per questo esprimere e condividere i nostri pensieri con qualcuno, risulta fondamentale e permette di darci un’altra possibilità, una RINASCITA.